Nelle sale italiane, dal 9 all’11 Settembre, Nexo Digital porta un interessante documentario dedicato a tutti i terrapiattisti: Apollo 11.
Il film, diretto da Tod Douglas Miller, celebra il 50° anniversario della più importante missione spaziale della Nasa ripercorrendo gli 8 giorni in cui i 3 astronauti Buzz Aldrin, Neil Armstrong e Michael Collins compirono il primo allunaggio della storia.
Per raccontarci in una nuova chiave questa epopea spaziale, Miller sceglie il documentario di puro montaggio video, senza nessuna intervista o voce fuoricampo moderna che racconti o spieghi ciò che si vede a schermo. Avendo avuto l’accesso agli archivi Nasa, Miller ha potuto scandagliare tra oltre 11000 ore di filmati e registrazioni audio ancora inedite, quindi ha scelto il materiale e montato il racconto. Partendo dal Kennedy Space Center in Florida, dove il razzo Saturn V decollò il 16 Luglio 1969, fino alle parate dei nuovi eroi americani nelle strade di Chicago ad Agosto. I materiali video usati sono stati presi da fonti molto varie, da pellicole 16mm fino alle avanguardistiche 70mm, passando per le varie cineprese installate in tutto il razzo e il modulo spaziale. Il lavoro di restauro svolto è eccellente, la qualità digitale che i nostri cinema oggi offre permettono di gustarsi una esperienza visiva eccezionale. Grazie a questa qualità e al portentoso technicolor è facile entrare in empatia con le migliaia di persone che erano accampate fuori dalla base spaziale ad aspettare il lancio, con i loro vestiti, le loro auto e il loro essere tipicamente americani a fine anni ’60, al vertice di una enorme campagna scientifica e contemporaneamente all’apice dell’impegno militare in Vietnam. Il film ci porta a ridosso di tutta la macchina organizzativa dentro la stazione spaziale di controllo, dove migliaia di persone hanno fatto da angeli custodi all’Apollo 11, monitorando ogni istante della spedizione e comunicando costantemente con i tre astronauti, presidente Nixon incluso. Infine questo documentario mostra letteralmente e senza filtri tutte le fasi della missione, dai razzi che si scollegano una volta esaurita la loro funzione alle complicate manovre di allunaggio del modulo Eagle, fino alle piccole cose che Armstrong e Aldrin hanno fatto in quelle ore sulla superficie lunare. Ma ci mostra anche il conseguente ripartire dalla luna, dopo essersi ricongiunti a Collins e, dopo 3 giorni di viaggio, ammarare nell’oceano.
Nell’insieme si ha quindi una visone di quanto quest’operazione sia stata un impiego di risorse e capacità umane enorme, che mostra per filo e per segno la realtà degli eventi e che sbugiarda in modo ineccepibile qualsiasi teoria del complotto (per chi dubita ancora oggi della missione). La colonna sonora che accompagna il film, pur non essendo particolarmente memorabile, è sempre calzante in ogni scena e svolge egregiamente il suo lavoro.
Visione consigliata a chiunque voglia saperne di più sulla vicenda senza subire un racconto indiretto ma, al contrario, voglia assistere con i suoi occhi a (quasi) tutto ciò che accadde in quel luglio del ’69. E magari, a fine visione, avere quell’amaro in bocca per il fatto che oggi non esista più l’entusiasmo di un tempo per le missioni spaziali, per la ricerca spasmodica dell’oltrepassare i limiti umani e puntare verso l’infinito ed oltre.
Antonio Fadda
Apollo 11
Regia e montaggio: Tod Douglas Miller. Musiche: Matt Morton. Origine: USA, 2019. Durata: 93′.