Qualche giorno fa siamo stati invitati alla conferenza stampa di presentazione di Anteo Rai Cinema Spazio Realtà Virtuale: si tratta della prima sala in Italia con tecnologia VR con una programmazione e orari regolari. Ad ospitare quest’innovativo spazio è Anteo Palazzo del Cinema, uno dei templi del cinema milanese. A presentare il progetto è proprio Lionello Cerri, Amministratore Delegato di Anteo Spaziocinema.
La genesi di questa sala, racconta proprio Cerri, nasce dall’esigenza post pandemica di richiamare il pubblico e in particolare quello più avvezzo alle nuove tecnologie. La scelta di una sala in realtà virtuale va dunque nella direzione – e nella speranza – di attirare un pubblico composto da giovani che può vivere quella determinata esperienza in quel determinato spazio. Una grande domanda nasce spontanea: quella della realtà virtuale è un’esperienza singolare, molto diversa da quella collettiva di una sala cinematografica, le due visioni possono concordare? A rispondere è Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema che supporta il progetto. Del Brocco spiega di quanto i visori casalinghi non abbiano ottenuto il successo sperato, mentre, al contrario, gli eventi di visione “collettiva” in realtà virtuale organizzati in piazze e musei sono stati molto partecipati; soprattutto, guardando con un occhio esterno, colpisce come tutti vivano le stesse sensazioni contemporaneamente, un po’ come succede durante un film comico in cui un’intera sala di composta da persone che non si conosco ride per la stessa cosa.
Come accennato, Rai Cinema supporta il progetto. Difatti per ora possono essere visionati 4 lavori: La Divina Commedia VR – Inferno; Vulcano – La vita che dorme, esperienza che racconta e mostra l’eruzione del vulcano islandese sul monte Fagradalsfjall; Lockdown 2020 – L’Italia invisibile, che racconta l’Italia durante il primo lockdown; e infine Happy Birthday, a tema hikikomori. Attualmente tutti i prodotti sono proprio di Rai Cinema, una scelta precisa da parte di Anteo e Rai per promuovere il più possibile opere italiane.
L’area è già attiva e aperta al pubblico, pronta ad accogliere chiunque voglia immergersi nelle atmosfere della realtà virtuale.
Andrea Porta