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American Sniper

cooper-american-sniperEntrare nella sala è come entrare in un tank armato. Lo schermo davanti a noi altro non è che la rappresentazione cruenta della realtà che alberga inquieta ed assassina fuori dal nostro guscio protettivo.
Siamo in Iraq, in un girone dell’inferno troppo profondo per essere conosciuto da chiunque non si trovi sul posto.
Chris Kyle (Bradley Cooper), un cowboy texano che tira avanti a rodei è il protagonista assoluto di questa pagina di storia americana. Cresciuto con saldi principi patriottici, Chris incarna l’ideale del difensore nato in lui molto tempo prima di essere soldato, molto tempo prima di essere un cowboy, ancor prima che diventasse uomo. “Ci sono tre tipi di persone a questo mondo: le pecore, i lupi e i cani da pastore. Ci sono persone che preferiscono credere che nel mondo il male non esista e, se mai si affacciasse alla loro porta, non saprebbero come proteggersi, quelle sono le pecore. E poi ci sono i predatori, che usano la violenza per sopraffare i deboli, quelli sono i lupi. E poi ci sono quelli a cui Dio ha donato la capacità di aggredire e il bisogno incontenibile di difendere il gregge. Questi individui sono una specie rara, nata per affrontare i lupi; sono i cani da pastore. In questa famiglia noi non alleviamo pecore e io vi ammazzo a cinghiate se diventate dei lupi.” Questo l’insegnamento che il padre di Chris impartisce al figlio, un dogma ineluttabile e imperativo che andrà a costituire la chiave di volta della vita del ragazzo.
Tuttavia, l’essere umano, se la storia ci ha insegnato qualcosa, raggiunge l’apice della sua maturazione in seguito ad un evento scatenante; in questo caso, l’avanzamento delle motivazioni di Chris a lasciare la vita texana per entrare nel corpo scelto dei Navy Seals, fu guidato da una sola tragica immagine trasmessa in diretta tv, in un giorno qualunque. Era l’11 settembre del 2001.
La mutazione interna a Chris ora è terminata; lo sguardo, una volta specchio di una vita interiore ora è vitreo e fermo, immobile come l’occhio che american-sniperalberga nel mirino di un cecchino dei Navy Seals. Chris è già trentenne, ma i corpi speciali lo accolgono nella sua nuova famiglia e lo battezzano a nuova vita, con un nuovo nome, “Leggenda”, specchio delle sue abilità come tiratore scelto.
Kyle è stato il cecchino più letale della storia militare americana, con circa 160 uccisioni confermate in carriera, ma a che prezzo?
L’ideale del cane da pastore cresce a una velocità smisurata nell’animo di un uomo che non cambia, nemmeno dopo il matrimonio con Taya (Sienna Miller), metafora di quello che sarà un combattuto ritorno all’umano di un marito che ha modificato ogni senso di percezione del mondo esterno in un radar anti attacco. Trovare il cuore di una macchina non è facile, dimenticare l’inferno non è facile e, sopratutto, non è facile lasciare che guerra e amore alberghino nello stesso corpo.
Clint Eastwood ci consegna un capolavoro di ruggente potenza ed emozione, dirigendo una pellicola sentimentale e cruda al tempo stesso, coadiuvato da un team eccezionale, dalla fotografia di un esperto Tom Stern (Million dollar baby, Gran Torino, Invictus) alla sceneggiatura di Jason Hall.
Bradley Cooper è immenso, ogni sua parola e lacrima rende il film più vero di quanto non possa esserlo la trasposizione di una storia autobiografica. Ogni istante di questo capolavoro è un insegnamento di vita, nato dallo stretto contatto con la morte, negli ultimi sospiri di uomini uniti sotto un solo credo, la libertà.

Mattia Serrago

American Sniper

Regia: Clint Eastwood. Sceneggiatura: Jason Hall. Fotografia: Tom Stern. Montaggio: Joel Cox, Gary Roach. Interpreti: Bradley Cooper, Sienna Miller, Cory Hardrict. Origine: Usa, 2014. Durata: 132′.

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