Inutile dire che da quest’anno il genere documentaristico è stato sdoganato a partire da Il sacro GRA fino alle successive uscite, ormai quasi settimanali, di nuovi documentari. Pare che però a Bologna non siano soltanto al passo con i tempi, ma che li abbiano preceduti: anche quest’anno è iniziata la rassegna “SALA DOC – DOCUMENTARI AL CINEMA” che è già alla sua quinta edizione.
L’idea, innovativa, è nata da un gruppo di professionisti del genere (Roberta Barboni, Angelita Fiore, Enza Negroni, Roberto Pizzi, Alessia Tedde) che hanno pensato di organizzare proiezioni di documentari non solo proponendoli in prima serata, ma anche in un Multisala, l’ Odeon di Via Mascarella. Se audace è l’idea, lo sono anche i film. La rassegna è inziata con Fukushame – Il Giappone perduto di Alessandro Tesei che è il primo film girato nella “no-zone” della città colpita dal disastro nucleare. Il 15 novembre verrà presentato Sandgrains di Jordie Montevecchi e Gabriel Manrique in cui ci si interroga, viaggiando dall’Africa al parlamento europeo, sui danni provocati dalla pesca globale. Si continua poi il 22 novembre con Vynilmania di Paolo Campana per i nostalgici di tutti quegli oggetti che con gli smartphone e simili sono stati quasi dimenticati. E si conclude con Due volte genitori di Claudio Cipelletti in cui si legge la scoperta da parte del genitore dell’omossessualità del figlio, come un modo per mettere in gioco se stessi e rinascere.
L’appuntamento è quindi tutti i venerdì a partire dal 9 novembre fino all’ultimo venerdì del mese, alle 19.15. Il biglietto è di 3,50 euro con sconti anche per gli studenti. Per ulteriori informazioni esistono un sito www.saladoc.it, un indirizzo email saladocbologna@gmail.com e l’immacabile pagina facebook.
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