Tutto nasce da quella valigia sotto al letto. Daisy Suckley, cittadina di Rhinebeck, nello stato di New York, lascia alla fine degli anni ’80 una preziosa eredità al mondo: il carteggio testimone di una grande storia d’amore. L’amante si rivela essere una delle figure più illustri del secolo appena concluso: Franklin Delano Roosevelt.
Questo però è il grande antefatto dell’ ultima pellicola di Roger Michell, regista maggiormente ricordato per aver portato sugli schermi Notting Hill, storia d’amore londinese di grande successo. Michell esplora questa volta l’umanità e il cinismo, le debolezze e caratteristiche vincenti di un Roosevelt che ancora oggi è annoverato prima fra i “grandi uomini politici” che fra i “grandi uomini” del nostro passato.
Il peso istituzionale che grava sulle spalle di Roosevelt si identifica nel periodo storico nel quale è narrata la vicenda: siamo nel 1939, e per la prima volta nella Storia i reali inglesi organizzano una visita oltreoceano per incontrare il presidente degli Stati Uniti. La Seconda Guerra Mondiale è alle porte, e Re Giorgio VI assieme alla consorte Elizabeth necessitano di ottenere il favore americano contro la Germania nazista. L’incontro viene organizzato ad Hyde Park, proprietà dei Roosevelt sul fiume Hudson, location informale che abbatte il primo muro istituzionale fra le due nazioni.
La regia di Michell separa il Roosevelt ufficiale, carismatico ed attento alle esigenze della sua nazione, da quello ufficioso, paterno e romantico. Prevale però il ritratto dell’uomo che viene meno alla sua rappresentazione storica, per svelare l’umana necessità di evasione da una realtà colma di aspettative ed utopia.
Daisy, voce narrante lungo tutta la storia, è colei che viene sedotta e lusingata da Franklin. Spia attraverso i buchi delle serrature l’evento ufficiale, sostiene il brillante uomo politico nonché suo amante, interpretato per l’occasione da Bill Murray. Inizialmente lei è presentata come vicina di casa e cugina dello stesso presidente. A poco a poco però diventa la sua donna, la sostituta di una moglie mascolina e cinica, che passa le sue giornate lontano dall’edificio principale della tenuta – gestito dalla madre, mentre Roosevelt possiede solo una camera privata.
I reali inglesi si presentano impacciati di fronte all’esuberante accoglienza americana: Eleanor, la moglie di Franklin, rifiuta l’epiteto “Sua Maestà” per gli ospiti. La rigidità di maniere che rappresenta la coppia reale però si scioglie nei momenti di intimità, quando la paura che Roosevelt non riceva il loro grido d’aiuto si fa chiara ed umana. Il canale di comunicazione fra i due uomini politici sarà aperto attraverso confessioni notturne dal sapore alcolico, passando anche attraverso le disabilità fisiche che accomunano i due protagonisti.
Attorno a queste due dinamiche principali si dispiegano altre pressioni, che destabilizzano ulteriormente la delicatezza dell’ evento. Franklin deve continuamente fare i conti con la realtà famigliare auspicata dalla nazione, con l’affetto sincero per le donne della sua vita – la madre, la moglie, l’amante e la segretaria – con la sua debolezza di uomo che per un breve istante lo porterà a distruggere quanto coltivato in passato.
Per quanto poi numerose ed efficaci siano le linee di rapporto tracciabili fra i personaggi e i luoghi delle vicende (Top Cottage sarà vissuto intensamente), quello che spicca e più sorprende alla fine è il dinamico e sincero sostegno di Daisy nei confronti di Franklin. Una donna che fu attenta ai bisogni umani del presidente, accettando l’oscuro ruolo di amante al di fuori dei giochi di vita ufficiale.
A royal Weekend è una visione assolutamente consigliata. Per nulla ridondante, riporta molti stimoli di tipo storico, narrativo, coreografico e attoriale. La sceneggiatura di Richard Nelson risulta ben calibrata sul dettaglio, e l’azione è esaltata da un cast a cinque stelle – Bill Murray e Laura Linney in prima fila. La visione è consigliata sia al cinema che comodamente sul divano di casa vostra!
A Royal Weekend
Regia: Roger Michell. Sceneggiatura: Richard Nelson. Fotografia: Lol Crawley. Montaggio: Nicolas Gaster. Musica: Jeremy Sams. Interpreti: Bill Murray, Laura Linney, Samuel West, Olivia Colman, Elizabeth Marvel, Olivia Williams, Elizabeth Wilson. Origine: UK, 2013. Durata: 94′