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Oltre i confini del male – Insidious 2

insidious2 locaEcco, considerate alcune pellicole recenti dedicate alle case infestate, che forse non c’entrano molto con Insidious 2, ma che tuttavia potrebbero essergli accostate per via di quelle affinità di forma e di sostanza che accomunano tutti i film del genere. L’Étrange Couleur des Larmes de Ton Corps, di Hélène Cattet e Bruno Forzani, passato all’ultimo Locarno senza infamia e senza lode (ma di sicuro con parecchie critiche da parte del pubblico, almeno considerando gli sfrontati dal sopracciglio inarcato che gettavano la spugna a metà proiezione); La casa muda (2010) di Gustavo Hernández, film interamente girato in piano sequenza; Paranormal Activity (2007) di Oren Peli, opera che in qualche modo ha reinventato, o perlomeno aggiornato, il linguaggio cinematografico dopo la lezione di Myrick e Sánchez… Si potrebbe continuare, ma chi ha orecchie per intendere, ha già inteso.

James Wan è un po’ come quei registi che fanno il botto con un film e poi tornano nell’anonimato, e che quando vengono presi in considerazione da qualche produttore, sono troppo impegnati a trastullarsi davanti all’adorato pubblico per mettersi a girare con sufficiente serietà. Non che il nostro sia diventato un incompetente dalla sera alla mattina, questo è evidente e lo capisce chiunque, il problema semmai è che ha perso la voglia di darci dentro, e se si siede dietro una macchina da presa, il capo cinto di alloro per il meritato successo di Saw (2004), si limita a dirigere per inerzia, tanto c’è sempre qualcuno che posiziona le luci, trucca gli attori, sistema quelle piccolezze che contribuiscono a rendere un film più preciso nell’espressione e gustoso per il palato. Purtroppo la sua attività di mestierante si ferma a questo, a una regia scialba e svogliata per quanto tecnicamente equilibrata, e che riguarda il tema dell’infestazione demoniaca soltanto nella misura in cui si giustappongono suggestioni clonate da tanti film precedenti. O forse nemmeno da quelli, perché se Insidious capitolo primo era più simile a un Poltergeist senza televisore, e quindi senza metafora sociale, e quindi un Poltergeist senza Poltergeist, questo Insidious 2 (ri)segue le vicende della famiglia Lambert, Josh e Renai (Patrick Wilson e Rose Byrne), ancora alle prese con le strane creature pittoresche dell’Altrove. Tutto qui, le porte continuano a scricchiolare, i fantasmi appaiono esattamente quando tutti se l’aspettano, e insomma il film non è altro che la versione estesa del trailer che pescate in rete.

insidious2È un po’ come quei giochi della Settimana Enigmistica, dove devi individuare almeno dieci piccole differenze tra due vignette, che sono di fatto identiche tra loro tranne che per un fronzolo o un ricciolo nell’angolo. Ovvio, qualche brivido le pur banali trovate di Wan e soci riescono anche a comunicartelo, ma purtroppo siamo tutti troppo cresciuti per cadere nel tranello delle facili scappatoie. I mostri fanno sempre paura, è vero, ma sembra che l’horror americano dell’ultimo lustro, almeno quello più commerciale, trovi i suoi paradigmi ideali in robette di poco conto come The Woman in Black (2012). Qui per fortuna non siamo ancora dalle parti della Disney, ma poco ci manca. Chi ama il cinema “al sangue” è gentilmente pregato di abbandonare la sala e dedicarsi ad altro; per i vegetariani con problemi di stitichezza, Insidious 2 (come il coevo The Conjuring, sempre a firma di Wan) potrebbe anche rivelarsi una panacea.

Marco Marchetti

Insidious 2

Regia: James Wan. Sceneggiatura: Leigh Whannell. Fotografia: John R. Leonetti. Montaggio: Kirk M. Morri. Musica: Joseph Bishara. Interpreti: Patrick Wilson, Rose Byrne, Ty Simpkins, Lyn Shaye, Barbara Hershey, Steve Coulter. Origine: USA. Durata: 105 min.

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