Le previsioni sulla notte degli Oscar sono roba da bookmaker.
Da due anni il numero dei candidati per il miglior film è quasi raddoppiato: da 5 a 9. La statistica dice 11% di probabilità.
Poteva andare anche peggio, potevano essere 10 film; così dice il regolamento. Le altre categorie no. Per le altre i film in gara sono ancora 5. Quante altre categorie ci sono? 23.
Meglio rimanere coi piedi per terra, non si può puntare su tutto.
Compro quattro biglietti: MIGLIOR FILM (obbligatorio), MIGLIOR FILM STRANIERO, MIGLIOR REGIA, MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE.
Miglior film: Lincoln. Un film su uno dei momenti più coraggiosi della storia d’America. Con protagonista uno dei presidenti più amati della storia d’America. Girato da uno dei registi più di successo della storia d’America. Mi sembra che basti. Speranza segreta: Amour.
Miglior film straniero: Amour. Quella del miglior film straniero, è una categoria con una giuria un po’ particolare. Senz’altro meno vasta, in teoria più tecnica. Amour è indubbiamente uno dei migliori film dell’anno appena passato. E poi si sentiranno in colpa per non averlo premiato come miglior film.
Miglior regia: Steven Spielberg. Un film su uno dei momenti più coraggiosi della storia d’America. Con protagonista uno dei presidenti più amati della storia d’America. Girato da uno dei registi più di successo della storia d’America. Mi sembra che basti.
Miglior sceneggiatura originale: Django unchained. Oltre ad essere un grande regista, Tarantino è un bravissimo sceneggiatore. Probabilmente, da questo punto di vista, Django non è uno dei suoi film migliori, che anzi mi è sembrato soprattutto un’enorme prova di regia. Ma Tarantino è quello che è, e Django sta facendo soldi a palate. Difficilmente andrà a casa a mani vuote.
Matteo Angaroni