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Bergamo Film Meeting: finalmente primavera!

È il Bergamo Film Meeting a segnare l’arrivo della primavera cinematografica. Puntuale, nonostante i tanti travagli con la pandemia e le sue conseguenze, torna la storica rassegna che proporrà proiezioni fino a domenica 16 nelle due sale dell’Auditorium di Piazza della Libertà, oltre a decine di eventi e incontri in altri spazi cittadini. La 43° edizione propone 169 titoli in nove giornate, tra lungo e cortometraggi, con due concorsi, di finzione e documentari, e varie sezioni collaterali. La Mostra concorso include sette film in anteprima italiana (ma nessuno italiano) che saranno votati dal pubblico in sala, nel secondo, denominato “Visti da vicino”, 15 documentari a prevalenza europea.

Il Bfm si distingue però per le sue retrospettive complete e quest’anno sarà il caso di un grande poco ricordato come Otar Iosseliani, nato nel 1934 nella Georgia sovietica, diventato cittadino francese e morto nel 2023. Autore di soli 11 lungometraggi, oltre a lavori di altro formato, è stato osteggiato dal potere a causa del suo cinema ironico e poetico tanto da lasciare l’URSS. Un regista che ha saputo raccontare il suo popolo e la sua epoca con apparente leggerezza, utilizzando spesso la musica e un tocco surreale, come in C’era una volta un merlo canterino (1970), forse il suo lavoro più celebrato.
In carriera Iosseliani ha ricevuto per ben tre volte il premio speciale della giuria della Mostra del cinema di Venezia: nel 1984 per I favoriti della Luna, nell’89 per Un incendio visto da lontano e nel ’96 per Briganti, in aggiunta ha ricevuto l’Orso d’argento per la regia a Berlino nel 2002 con Lunedì mattina.
Sarà I favoriti della Luna il primo film proiettato dal Meeting, sabato alle 15, seguito alle 17 da La scelta di Barbara (2012) di Christian Petzold, il cineasta tedesco (La donna dello scrittore, Undine, Il cielo brucia) cui è dedicato un focus dentro la sezione “Europe, Now!”.

Apertura ufficiale in serata con i due film in concorso in contemporanea: il franco-coreano Winter in Sokcho di Koya Kamura e il documentario austriaco Dear Beautiful Beloved di Juri Rechinsky. A completare la serata inaugurale Due per la strada (1967) di Stanley Donen con l’indimenticabile Audrey Hepburn, cui è dedicato un omaggio in sei pellicole: sarà il delizioso Sabrina (1954) di Billy Wilder a chiudere dopo la cerimonia di consegna dei premi. L’altro imperdibile della giornata conclusiva è La gazza ladra, il lavoro più recente del marsigliese Robert Guédiguian, amico del Meeting e già protagonista di una seguitissima retrospettiva nel 2013. Il film, come sempre tra dramma e commedia, narra la storia di Maria (la meravigliosa Ariane Ascaride) che aiuta persone più anziane di lei, ma ogni tanto sottrae loro dei soldi per far quadrare i conti. “Europe, Now!” è completata dalla personale della regista ceca Alice Nellis, il cui esordio Ene bene fu presentato in concorso a Bergamo nel 2000. Infine l’omaggio al cineasta polacco Wojciech Jerzy Has (Il manoscritto trovato a Saragozza del 1964) nel centenario della nascita.
Completano il programma gli incontri Industry l’animazione con UnReal, l’arte visiva, il Kino Club per le scuole, il premio Ermanno Olmi a giovani registi emergenti e tante altre attività.

Nicola Falcinella

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