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Verso Venezia 81: il manifesto, il concorso e gli italiani in gara

Un elefante nella cornice della laguna veneziana è l’immagine del manifesto ufficiale dell’edizione 81 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (28 agosto – 7 settembre 2024). Un’immagine magnifica, suggestiva, che di Venezia rievoca l’anima divisa tra due mondi, occidente e oriente. La firma per il settimo anno è dell’illustratore e autore italiano Lorenzo Mattotti, artista poliedrico che non ha bisogno di presentazioni.
Lo stesso autore scrive: «Cosa ci fa un Elefante in Laguna? Sicuramente è un’immagine inconsueta, inaspettata, ma che ci porta indietro con la memoria, quando, molti anni fa, un Elefante era arrivato a Venezia e si aggirava per le strette calli veneziane durante un famoso Carnevale della Biennale, quello del 1981…
Questo Elefante ora attraversa la Laguna e percorre le vie della Fantasia, del Mistero e della Magia che si scopre nel Cinema. È lui stesso Memoria e anche Storia del Cinema: una festa, una parata, uno spettacolo!
E questo speciale Elefante colorato ci ricorda anche l’Esotico, il Lontano, l’Oriente, uno sguardo verso altre civiltà, altre culture… Alla Biennale Cinema si sono sempre incontrati altri mondi, altri linguaggi, altri immaginari, che da 92 anni arrivano in laguna. Un Elefante che va verso Oriente, ma che ha la capacità di accogliere».

L’ottantunesima edizione si annuncia ricca di nomi e di film attesissimi. Tornano in concorso Almodovar, Larrain, Salles e il secondo Joker di Phillips. Mentre fuori concorso, e pare incredibile, nomi come Kitano, Diaz, Korine, Lelouch, Morris.
I film italiani in concorso saranno cinque. Il gradito ritorno di Gianni Amelio al Lido con il film storico Campo di battaglia, con Alessandro Borghi e Gabriel Montesi; Luca Guadagnino presenterà il suo Queer, dal romanzo breve di William S. Burroughs, film con protagonista Daniel Craig, girato interamente a Cinecittà; ispirato invece al boss Messina Denaro, con protagonisti Elio Germano, Toni Servillo e Barbora Bobulova, Iddu di Piazza e Grassadonia; completano la cinquina italiana Maura Delpero autrice di Vermiglio, film ambientato sulle Dolomiti negli anni che precedono la fine del secondo conflitto mondiale, e Giulia Steigerwalt che con Diva futura racconta Riccardo Schicchi, fotografo, regista, uomo di spettacolo, capace di passare dai reportage in zone di guerra alla pornografia, legandosi a i nomi di Ilona Staller e Moana Pozzi.

Per visionare tutti i film selezionati nelle sezioni ufficiali cliccare qui.

@redazione

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