Arriva dall’associazionismo, dal mondo della promozione culturale indipendente e autogestita, la riflessione sul ruolo degli spazi culturali, dei cinecircoli e delle sale cinematografiche per promuovere una nuova consapevolezza sulla riconversione ecologica e sostenibile. Una tematica di grande attualità che mette al centro la necessità di coniugare socialità, cultura e partecipazione a partire da scelte coerenti anche sul terreno del pensiero e delle pratiche green, che possono perseguire buone pratiche, piccole o grandi, tutti i giorni, anche a partire dalle attività culturali e dai luoghi di spettacolo.
Se ne è parlato a Saluzzo domenica 3 marzo, in un incontro del progetto Ambiente e cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo, organizzato dall’UCCA – Unione Circoli Cinematografici Arci presso il Cinema Teatro Magda Olivero, gestito dall’associazione Ratatoj. Il progetto, finanziato dall’UE – Next Generation nell’ambito dell’avviso TOCC Capacity Building dedicato agli operatori culturali per dare nuova forza e gestire la transizione digitale e verde, ha chiamato nella cittadina piemontese numerosi esponenti dell’associazionismo dal Piemonte e dal nord Italia, che hanno messo in comune le proprie esperienze ma soprattutto cercato risposte per spingere in avanti nuove possibilità di sviluppo sostenibile anche negli spazi dedicati al ritrovo e alla fruizione culturale. Un vero e proprio workshop formativo guidato da Davide Cabiddu (coadiuvato dai facilitatori Maria Luisa Brizio, Andrea Contu e Giulia Marilungo) ha permesso di raccogliere preziose indicazioni operative, sia sul piano dell’intervento sociale e culturale nel territorio che nelle scelte attuate nell’attività quotidiana per testimoniare che ognuno può dare il suo contributo contro gli sprechi e per la sostenibilità.
Dai piani di risparmio energetico all’uso di fonti alternative, dall’abbandono della plastica a favore di materiali riciclabili, dall’ideazione di forme inedite di car sharing allo studio di trasformazione delle sale classiche a vere e proprie comunità culturali territoriali, l’impressione è che davvero si possano aprire mondi e possibilità inedite, in grado di creare nuove possibilità di fruizione culturale con minore impatto ambientale. Occorre certo unire lungimiranza e coraggio, fantasia e coesione sociale, valori che ben si addicono a nuovi racconti e nuove visioni per il futuro.
Il focus di Saluzzo, che si allinea ad altri incontri un po’ su tutto il territorio nazionale, dimostra che sul piano dell’attenzione all’ambiente, qualsiasi azione di approccio ecologico al nostro stile di vita può fare parte di un percorso collettivo, consapevole, partecipato, e che ovunque possono essere inventate nuove modalità o prese a modello esperienze di altre realtà sociali e culturali. A volte, anche la ricerca di soluzioni imprevedibili può innescare inedite pratiche di sostenibilità: le testimonianze arrivate da tante realtà associative, attive anche nel campo della promozione cinematografica, dicono proprio che anche in piccole realtà culturali è giusto e realistico pensare di contribuire a un miglioramento globale dei nostri impatti ambientali.
Inserito anche nel progetto Green Days, ideato dall’associazione Ratatoj attivissima a Saluzzo, il week end ha visto anche lo spettacolo tenuto sabato da Cristina Donà e Saverio Lanza, dal titolo Spiriti guida (un’altra esperienza, questa volta musicale, che invita alla connessione invisibile tra le anime creative), in un percorso che tra film, attività di acquisto solidale e laboratori arriverà il 22 marzo ad ospitare Massimiliano Loizzi , volto del Terzo Segreto di Satira, con il suo Storie per la fine del mondo.
Giulio Rossini