L’attesisissimo The Grandmaster di Wong Kar Wai, che sarà anche presidente della giuria internazionale, e una serie di grandi autori e grandi nomi, in gara e non, sono annunciati alla prossima Berlinale. L’Italia vincitrice dell’Orso un anno fa con Cesare deve morire dei fratelli Taviani sarà rappresentata solo da The Best Offer – La migliore offerta, lungometraggio girato in inglese da Giuseppe Tornatore con Geoffrey Rush, che ha sbancato ai botteghini italiani e punta ora al mercato internazionale. Tra i premi onorari l’Orso alla carriera a Claude Lanzmann, regista nel 1985 del fondamentale Shoah e la Berlinale Camera a Isabella Rossellini e Rosa von Praunheim. Questo in sintesi il ricchissimo menu del 63° Film Festival di Berlino (www.berlinale.de), in programma da giovedì 7 a domenica 17, con premiazione sabato 16 sera. In concorso ci sono 19 titoli (su 24 della selezione ufficiale), ma le sezioni Panorama e Forum offrono prospettive diverse e davvero per tutti i gusti. Senza dimenticare l’importante Mercato del film, il principale momento di incontro europeo per gli addetti ai lavori dopo quello di Cannes. Le nazioni in lizza sono: Austria, Belgio, Bosnia, Canada, Cile, Germania, Francia, Grecia, Hong Kong/Cina, Iran, Kazakhstan, Olanda, Polonia, Portogallo, Corea del Sud, Romania, Russia, Slovenia, Spagna, Sud Africa, Svizzera e Usa. Spiccano Promised Land di Gus Van Sant, il thriller Side Effects di Steven Soderbergh con Rooney Mara, Channing Tatum e Jude Law, Pardé – Closed Curtain degli iraniani Jafar Panahi and Kambozia Partovi, Nobody’s Daughter Haewon di Hong Sangsoo, Paradies: Hoffnung – Paradise: Hope ultima parte della trilogia di Ulrich Seidl, Prince Avalanche di David Gordon Green con Paul Rudd ed Emile Hirsch, Camille Claudel 1915 di Bruno Dumont, An Episode in the Life of an Iron Picker del premio Oscar bosniaco Danis Tanovic, A Long and Happy Life di Boris Khlebnikov, Vic+Flo ont vu un ours – Vic+Flo Saw a Bear del canadese Denis Côté più volte premiato a Locarno. Fuori competizione Before Midnight di Richard Linklater, con Ethan Hawke e Julie Delpy (anche in questo caso, terza parte di una trilogia), Dark Blood di George Sluizer, ultimo film di River Phoenix (a vent’anni dalla morte), Night Train to Lisbon di Bille August
con Jeremy Irons, Mélanie Laurent, Jack Huston, Martina Gedeck, August Diehl, Christopher Lee e Charlotte Rampling e l’animazione 3D The Croods di Kirk De Micco e Chris Sanders.
Anche la selezione di Berlinale Special presenta titoli sulla carta molto interessanti: The Look of Love di Michael Winterbottom con Steve Coogan e Anna Friel, il giapponese Tokyo Family di Yoji Yamada, il documentario Assistance Mortelle – Fatal Assistance di Raoul Peck (Moloch Tropical)
sugli aiuti ad Haiti dopo il terremoto, la serie tv Top of the Lake di Jane Campion con Elisabeth Moss, David Wenham, Peter Mullan e Holly Hunter,
i documentari storici The Spirit of ’45 di Ken Loach e Unter Menschen – Redemption Impossible di Christian Rost e Claus Strigel.
In più il bellissimo Les Misérables di Tom Hooper, uno dei favoriti all’Oscar, con Hugh Jackman, Russell Crowe, Anne Hathaway, Amanda Seyfried, Helena Bonham Carter e Sacha Baron Cohen. In Panorama, in mezzo a 31 opere da 23 paesi e tanta Asia, ci sono Interior. Leather Bar. di Travis Mathews e James Franco, Don Jon’s Addiction, debutto dell’attore Joseph Gordon-Levitt, Frances Ha di Noah Baumbach e Lovelace di Rob Epstein e Jeffrey Friedman, oltre a A Fold in my Blanket di Zaza Rusadze, punta di una rappresentanza georgiana che si annuncia da tener d’occhio. La sempre vitale sezione Forum ospita tante opere prime film da paesi poco frequentati. Da notare l’incubo senza fine che nasce da un incidente di caccia nascosto in A Single Shot di David M. Rosenthal, con Sam Rockwell e William H. Macy, A Stranger del croato Bobo Jelčić sulle divisioni della città di Mostar, Materia oscura di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, la produzione italo-greca A Daughter di Thanos Anastopoulos (anche la presenzza greca è significativa), Krugovi – Circles del serbo Srdan Golubović, premiato al Sundance, La Paz dell’argentino Santiago Loza e l’omaggio al grande cineasta nipponico Keisuke Kinoshita.
Nicola Falcinella