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Torino Film Festival: un consuntivo

133 titoli, cui si aggiungono gli omaggi a Carlo Ausino e Valentina Pedicini scomparsi nelle ultime settimane, in 95 slot di programmazione. Sono alcuni dei numeri del 38° Torino Film Festival chiusosi nei giorni scorsi, per la prima volta in streaming su MyMovies.it. Il bilancio ufficiale parla di 11.732 biglietti singoli venduti, oltre a 677 carnet da 10 biglietti per un totale di 18.402 biglietti. A questi si aggiungono 822 abbonamenti e 1.128 accreditati, complessivamente si sono registrate 48.528 visioni e l’incasso totale è di 103.083 euro.

Nel 2019 i dati furono: 61.000 presenze, 2.090 accreditati (stampa e professionali/industry), 26.165 biglietti singoli, 674 gli abbonamenti venduti, per 234.000 euro di incasso.
Simile in bilancio dell’edizione 2018: 62.500 presenze, 2.161 accreditati (stampa e professionali/industry), circa 26.700 biglietti singoli, 644 gli abbonamenti venduti, per 236.000 euro di incasso.
Anche se il confronto tra fruizione in sala e casalinga è molto arduo, si osserva un aumento degli abbonamenti e una contrazione consistente degli accrediti, mentre il calo nei biglietti si può spiegare anche con il fatto che davanti a ciascun monitor possono essere presenti più persone, oltre al ridotto numero di “proiezioni” rispetto al passato. Si può desumere che l’evento ha coinvolto meno gli addetti ai lavori (forse per la mancanza di ospiti, la minore notiziabilità delle proposte, il minor numero di film in programma, l’assenza di socialità e occasioni di incontri, la sospensione delle retrospettive), mentre la possibilità di seguirlo da casa e da tutt’Italia ha stimolato più cinefili ad abbonarsi. Si tratta di modalità di vivere il festival per certi versi diversissime che nel futuro probabilmente conviveranno (budget permettendo), anche se l’esperienza del festival di persona resta insostituibile. Una riflessione che ora resta aperta anche per le decine di altre manifestazioni che nelle ultime settimane hanno deciso, a causa dell’emergenza sanitaria e della chiusura delle sale, di andare online (creando un vero affollamento sul web, nel quale era difficile districarsi) per non perdere un’edizione e rischiare di scomparire.

Tra i 12 lungometraggi in gara, il premio di miglior film e migliore sceneggiatura sono andati all’iraniano Botox di Kaveh Mazaheri. Il Premio speciale della giuria è stato attribuito al messicano Sin senas particulares di Fernanda Valadez con Mercedes Hernandez premiata come migliore attrice. Miglior attore Conrad Mericoffer per il romeno Camp de maci di Eugen Jebeleanu. E una menzione speciale per il nigeriano Eyimofe This Is My Desire di Arie & Chuko Esiri. Nell’insieme un concorso discreto, con la giuria che ha premiato i lavori che sono spiccati maggiormente. Tra i documentari, come miglior film di Internazionale.doc è stato scelto The Last Hillbilly di Diane Sara Bouzgarrou e Thomas Jenko, con premio speciale a Ouvertures di The Living and the Dead Ensemble, mentre in Italiana.doc il premio è stato assegnato a Pino di Walter Fasano sull’artista Pino Pascali.

Nicola Falcinella

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