Ultimi giorni del festival e ultimi film in concorso per la sezione principale e il concorso cineasti del presente.
Per il concorso una piacevole sorpresa arriva da Singapore con il di Yeo Siew Hua A land imagined. Wang, un solitario operaio edile proveniente dalla Cina, sviluppa un’amicizia virtuale con un misterioso giocatore, ma dopo un po’ scompare nei pressi di un’area di recupero a Singapore. Lok, un detective della polizia, si mette sulle sue tracce. Camaleontico e spiazzante, il film inizia con un classico noir, muovendosi sapientemente per tra gli enormi cantieri dove viene preparata la sabbia per allargare il territorio della città di Singapore e i sordidi vicoli dormitorio colorati dai neon. A land imagined si rivela progressivamente essere un puntuale spaccato realista delle condizioni di vita degli operai sfruttati provenienti da tutto il sudest asiatico; ma il film ha ancora altro da offrire, virando verso un film fatto di sogni e visioni, un delirio (sapientemente controllato) che ci avvolge e ci cattura anche grazie ad una fotografia sempre efficace. Tra i film che vorremmo vedere premiati.
Ci spostiamo in Israele per un altro sguardo non convenzionale sul conflitto israeliano-palestinese: Hatzlila di Yona Rozenkier. Dopo un anno di assenza, Yoav torna nel suo villaggio natale per il funerale del padre. Scopre così che il fratello minore Avishai entrerà a breve nell’esercito impegnato sul fronte libanese. Mentre Avishai cerca consigli in Yoav e nel fratello maggiore Itay, che hanno entrambi subito un trauma sul campo di battaglia, il ritorno a casa finirà presto per andare fuori controllo. Lineare e ben recitato, Hatzlila ci restituisce la vita e i traumi di tre giovani che si confrontano quotidianamente con il conflitto visto da uno sperduto e scombinatissimo kibbutz.
Da Locarno Massimo Lazzaroni