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MICI 2017: Il futuro della distribuzione in Italia

DAY 3

Quest’oggi le attività d’interesse al MICI scarseggiano, perciò ho scelto di dedicare la maggior parte della giornata all’esplorazione della città e deiSONY DSC suoi tesori nascosti. Un incontro fondamentale è però fissato nel primo pomeriggio dove si parla del futuro della distribuzione in Italia e dei problemi ad essa connessi. Ospiti speciali Francesco Ria, Sales manager di 01 Distribution, e Paolo Orlando, Sales manager di Medusa Film. Il dibattito è moderato dal provocatorio Giorgio Ferrero, presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema, che accende da subito la discussione mettendo in campo diverse questioni calde, tra queste: la necessità di una distribuzione 12 mesi l’anno con una ripartizione migliore dei film italiani; l’avvento nel mercato italiano di Vision Distribution, che nasce d’alleanza tra Sky e cinque importanti case di produzione italiane (Cattleya, Wildside, Gruppo Lucisano, Palomar, e Indiana Production) diventando la terza televisione italiana ad avere un braccio distributivo nei cinema; infine, il rischio di un ccaumento eccessivo di prodotti italiani, a seguito del nuovo fondo per il cinema e l’audiovisivo da 400 milioni all’anno, in un mercato ormai saturo. Gli esponenti delle due tra le case di distribuzione più incisive in Italia si rivelano al quanto spaesati e intimiditi dagli attacchi di Giorgio e preferiscono rimanere sul vago, limitandosi a rassicurare i presenti su un cambiamento delle politiche interne già in atto. “Si produce troppo e male”, a rompere il ghiaccio è invece il regista e produttore Cesare Fragnelli che propone, in un orizzonte del genere, in cui il mercato italiano si prospetta effettivamente invaso da nuovi e forse irrilevanti prodotti, una necessità di canalizzare le risorse per dar vita a poche produzioni significative ma d’impatto per il mercato italiano ed estero. Infine si discute su come in Italia i tre mesi estivi siano caratterizzati da una scarsità di prodotti italiani rimanendo intasati da i “residui” della distribuzione. Un problema questo che intacca maggiormente i cinema d’essai e le monosale che si vedono costretti alla chiusura estiva o a proiettare ininterrottamente il Virzì o il Sorrentino di turno per riuscire a campare, cosa che non vale per i multisala i cui incassi sono parzialmente coperti dai blockbuster americani.paese
Si conclude la giornata con la proiezione in anteprima nazionale del nuovo film di Giovanni Veronesi, Non è un paese per giovani. Il film purtroppo delude le aspettative perdendosi per strada quello che dovrebbe essere l’argomento cardine, ovvero la dispersione delle nostre giovani menti nel mondo a causa di un sistema che non ha ancora imparato a farne risorsa. Non aiutano i tre protagonisti Luciano (Giovanni Anzaldo), Sandro (Filippo Scicchitano) e Nora (Sara Serraiocco), che appaiono distanti e con cui si fa fatica ad entrare in empatia. Nonostante tutto, il film sulle orme di Notte prima degli esami o il più recente L’estate addosso di Gabriele Muccino si presta perfettamente ad un pubblico adolescente garantendo una visione gradevole e senza troppe pretese.
Purtroppo il mio tempo in Lucania è scaduto e domani sarò costretto ad abbandonare questa terra e tornare alla mia, notevolmente arricchito sia dal punto di vista calorico che culturale…

da Matera, Samuele P. Perrotta
Foto di Matteo Rinaldi

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