Angélique ha sessant’anni e quattro figli ormai grandi, ma non intende rinunciare al suo lavoro in un piccolo night club, dove fra sbornie colossali, risse e balli sgangherati tenta senza successo di procacciarsi ancora qualche cliente da cui farsi offrire da bere. Solo un vecchio avventore del locale, Michel, è ancora attratto da lei al punto da esserne innamorato e da chiederla in sposa. Angélique, dopo qualche titubanza, decide di accettare. Riuscirà la protagonista, una vera “party girl” la cui esistenza fino a quel momento è stata una festa continua e un caleidoscopio di eccessi, a cambiare la sua vita e a rinunciare alla sua sconfinata libertà?
Party Girl, opera vincitrice del Prix d’ensemble e della Caméra d’or al 67° Festival di Cannes, è un film che gioca sull’esile linea che separa e unisce allo stesso tempo la realtà dalla finzione. E la realtà è quella della vita di Angélique Litzenburger, dalla cui biografia i tre registi hanno attinto per la scrittura della sceneggiatura, e del suo rapporto complicato con i suoi quattro figli (di cui una figlia adolescente affidata a un’altra famiglia), tutti presenti sul set, da Samuel Théis (che è anche uno dei tre registi), a Mario Théis, Séverine Litzenburger e Cynthia Litzenburger che interpretano praticamente se stessi.
La leggerezza della macchina a mano raccoglie le tensioni che si accumulano sulla scena, rilasciate e preparate da una recitazione naturalistica e in parte spontanea, e restituisce tutte le contraddizioni di un’adolescenza protratta oltre ogni limite anagrafico. Le contraddizioni di una donna libera da ogni condizionamento sociale, ma anche un po’ egoista e superficiale nel modo in cui gestisce le relazioni con chi gli vuole bene («Lo sai che far soffrire la gente è l’unica cosa che sai fare?», gli dice Michel).
Comunque la si voglia considerare, eroina dell’emancipazione da ogni costrizione borghese o frivola egoista, ciò che è certo è che la vita di Angélique, così come l’amore, «non ha bisogno di compromessi».
Michele Conchedda
Party Girl
Sceneggiatura e regia: Marie Amachoukeli, Claire Burger, Samuel Theis. Fotografia: Julien Poupard. Montaggio: Frédéric Baillehaiche. Interpreti: Angélique Litzenburger, Joseph Bour, Mario Theis, Samuel Theis. Origine: Francia, 2014. Durata: 96′.