La mattinata della seconda giornata del Giffoni Film Festival comincia frenetica. I ragazzi si ritrovano nella piazza della cittadella (chi più sveglio e chi meno dopo la prima serata che è stata all’insegna del divertimento e della socializzazione grazie alla street fest che popola le strade del paese) riempiendola di risate e lingue diverse. Dopo il meritato caffè e cornetto, però, i giurati si fanno seri ed entrano nelle sale cinematografiche per assistere alle proiezioni dei primi film in concorso, lasciando le strade della città popolate solo dallo staff, l’invisibile (a volte troppo visibile, come Simone il regista, che con la sua montagna di capelli riesce ad essere presente in ogni direzione si giri lo sguardo) motore che per tutto l’anno costruisce questa grande macchina da guerra che è il festival.
I giurati visionano le prime produzioni alla presenza dei registi dei film, proiezioni alle quali seguono i dibattiti, dove ogni giurato che voglia fare un commento, ha la possibilità di esprimersi dialogando con autori e coetanei. L’artista Gary Baseman, inoltre, fa una sorpresa ai giurati della Generator +18, presentandosi in sala per parlare del suo lavoro e del manifesto di questa edizione, realizzato proprio da lui. Il rapporto confidenziale che si crea con la platea è davvero fantastico “you’re crazy, but a good crazy” – siete pazzi, ma in modo positivo – afferma, ed esprime in modo sentito quanto l’immaginazione possa far rimanere la creatività di un adulto attiva come quella di un bambino e quanto questa porti a creare la bellezza, attraverso musica, arte, parole e cinema.
Il pomeriggio, poi si tinge di rosa con un duo di ospiti tutto al femminile. Elena Radonicich (interprete di film come Alaska di Claudio Cupellini e Tutto parla di te di Alina Marazzi) con la sua bellezza, mette in difficoltà Manlio Castagna (vicedirettore e intervistatore), che come tutti in sala rimane colpito dall’estrema sensibilità e semplicità di questa donna. La Radonicich risponde alle domande dei giurati con estrema gentilezza e quando le viene chiesto come si è rapportata con temi a lei vicini come la gravidanza e la genitorialità (affrontata da Elena nel film Tutto parla di te dove recita il ruolo di Anna, mamma affetta da depressione post-partum) lei risponde con tenerezza “non c’è nulla di bello nell’essere dei supereroi, questo ruolo possibilmente mi ha avvicinata alla gravidanza, mi ha fatto capire che potevo affrontarla… chiedendo aiuto”. E tra la disperazione dei giurati (e di Manlio), esce dalla sala lasciando il posto ad un’altra bellezza del nostro cinema, Gabriella Pession, che con il suo sorriso illumina la sala e che si trova davanti a molti ragazzi appassionati della serie tv Capri nella quale lei ha interpretato Vittoria Mari, ragazzi che si lasciano andare a complimenti e anche qualche lacrima.
La serata si conclude con lo screening di Ghostbusters 3, che diverte il pubblico con un cast estremamente intuitivo che vede la presenza di Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones.
E quando le navette ripartono dalla cittadella riportando a casa i giurati che cantano a squarciagola canzoni napoletane fuori dai finestrini, il sipario cala sulle strade di Giffoni, che si preparano per essere calcate la mattina dopo, dai giurati e dagli appassionati di cinema che il giorno dopo torneranno per proseguire questa magnifica esperienza.
dal Festival di Giffoni, Licia Casalini
Film proiettati:
Elements +6: Code M by Dennis Bots (Olanda)
Elements +10: Brothers of the wind by Gerardo Olivares, Otimar Penker (Australia/Italia)
Generator +13: The day will come by Jesper W.Nielsen (Danimarca)
Generator +16: The here after by Magnus Von Horn (Svezia/Polonia/Francia)
Generator +18: How long, not long (cortometraggio) by Michelle & Uri Kranot (Danimarca); Anna (lungometraggio) by Jaques Toulemonde (Francia/Colombia)