Vorrei poter dire che il 29 marzo – data importante per noi della redazione, stretti nel ricordo di un’amica scomparsa un anno fa – la tredicesima edizione di Cortisonici, festival di cortometraggi nato in seno all’associazione Filmstudio 90, aprirà la settimana in Sala Macchi, casa del Cineclub, di Cinequanon e di chi organizza da anni l’evento festivaliero, selezionando le centinaia di corti che arrivano da ogni parte del mondo; dunque l’aperitivo di apertura come viatico alle proiezioni serali in quella roccaforte da 91 posti al primo piano di via De Cristoforis 5; il pubblico che come sempre risponde all’appello e preannuncia una partecipazione affettuosa e appassionata alla kermesse, lungo la direttrice che unisce la saletta al magnifico Teatro Nuovo, altro luogo di incontro per gli amanti del cinema di qualità; il Cineclub Filmstudio 90 che apre ai curiosi, senza chiedere un biglietto (come da consuetudine), allineandosi con le decine di eventi e proiezioni speciali volute dal Direttivo per i propri soci, certi di poter contare su un’ampia base di volontari.
Il 29 marzo avrebbe così sancito l’ufficializzazione di un ritorno a casa, dopo un dialogo durato due mesi tra noi e chi ha sigillato a fine gennaio la Sala Macchi, ma anche tra noi e l’Amministrazione Comunale, mediatrice costruttiva e, da anni, partner indispensabile di Cortisonici. La stessa amministrazione con cui l’Associazione ha collaborato nella realizzazione di manifestazioni culturali, magari solo tangenziali al cinema. Sappiamo quanto questa Amministrazione patisca con noi l’assenza della Sala Macchi tra i luoghi del festival. Sappiamo pure che questa assenza non è passata inosservata anche fuori dai confini provinciali, tante sono state le lettere di solidarietà di chi, consapevole dell’importanza in Italia delle monosale che preservano il cinema d’essai, vorrebbe supportare le nostre ragioni: da Arci nazionale ai 100 autori, e poi produttori, registi, attori, giornalisti di settore, naturalmente il pubblico.
La sala riaperta al pubblico sarebbe stato un bel colpo di teatro, un’irruzione pacifica nel clima pre-elettorale uniti nello slogan “più cinema per tutti”. Un melodramma con lieto fine: un’americanata a Varese. No?
Di fatto il nostro cineclub è ancora chiuso, in attesa che ci venga riconosciuta la possibilità di lavorare come cineclub aperto ai soci, cosa che abbiamo fatto per 23 anni.
CUT.
E’ tempo di Cortisonici, che significa una festa per la città di Varese sulla lunghezza d’onda del cinema corto. I film dissolveranno per un attimo l’angoscia, incrociando in assolvenza storie parallele alla nostra, anagrammi del reale, ipotesi passeggere di approcci estetici. 13 porta bene. 13 sfida i gufi. 13 arringa gli scaramantici. 13 “che ti avevo detto di passare subito a 14” arriva prossimo alle nostre coscienze di patiti del cinema horror, lubrificando con tanta tanta adrenalina la nostra voglia di sfida.
Subito.
Domani.
Dopo questo ennesimo 13 che porta bene e porterà più cinema per tutti.
Il 13 che ti cambia la vita… mai più senza Filmstudio 90.
Alessandro Leone