Udine Far East 2016

Cronache da FEFF16 Udine – 23 aprile

Seconda giornata al Far East Film Festival di Udine dedicata al thriller con tre pellicole che declinano e contaminato differentemente il genere. Il sudcoreano The Exclusive: beat the Devil’s Tattoo di Roh Deok è un film che da subito presenta la sua doppia stratificazione: un primo livello con il classico serial killer integrato e invisibile ed una riflessione decisamente più sofisticata su come i media seguono e contaminano le indagini, restituendo allo spettatore l’energia affannosa e incalzante delle redazioni televisive contemporanee. Nulla di nuovo se non nel registro che vira nella parte centrale del film verso la commedia, con il protagonista che seguendo un suggerimento fortuito fa un grosso passo avanti (laterale?) nelle indagini ritrovandosi però incastrato in una situazione sempre più grottesca. Chi deciderà colpevoli ed innocenti? Ovviamente gli spettatori, sapientemente manipolati dai media.

dead

Dalla Corea del Sud passiamo alle Cina con le atmosfere inequivocabilmente dark di The Dead End di Cao Baoping. La storia ruota attorno a tre giovani diventati criminali per un caso (raccontato sapientemente nel prologo in bianco e nero) che per anni si danno alla fuga tentando di espiare la propria colpa e di sfuggire al destino, che però li attende e che si manifesta attraverso l’apparizione di un poliziotto astuto e con una memoria di ferro. Un thriller dal sapore decisamente più filosofico, con tanti dialoghi incentrati sulla natura dell’essere umano, sulla sua costante sospensione tra bene e male e le inevitabili sfumature, con protagonisti capaci di compiere gesti atroci e altri fortemente altruistici. Il film, presentato e premiato all’International Film Festival di Shanghai, si regge su una robusta struttura ed un’ottima recitazione: da non perdere sequenza action decisamente mozzafiato ambientata sui cornicioni di un grattacielo. ThumbJpegSi torna in Corea per chiudere questo trittico dedicato al genere thriller: con Fatal Intuition di Yun Jun-hyung ci trasferiamo in una piccola isola, un microcosmo caratterizzato da piccole miserie e meschinità dove tutti gli abitanti sono invitati a vendere le proprie proprietà per trasferirsi altrove. Una solida ed efficace ambientazione, che nelle scene notturne si anima grazie ai colorati neon, per la tragica vicenda di Jang-woo, operaio di una fabbrica di ghiaccio rimasto orfano che lavora per mantenere la vivace sorella Eun-ji. Una notte, tragicamente, Eun-ji sparisce. La ricerca del serial killer colpevole di questo e altri omicidi si scontrerà con la pochezza della polizia locale e avrà una decisivo aiuto da un’adolescente sensitiva del posto. Il soprannaturale è presente in questo film decisamente con alterne fortune: molto ben composta la scena del rituale funerario sciamanico, decisamente dozzinale la caratterizzazione della giovane sensitiva bianca in viso e vestita come una disperata.

da Udine Massimo Lazzaroni

 

 

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